Il selfie più brutto del 2017, per l’anno più felice della mia vita

Sembro uno squilibrato uscito da un techno rave anni ’90.
Il selfie più brutto del 2017, per l’anno più felice della mia vita.
La verità è che non poteva finire in modo migliore: con la radio, io che salto di gioia, davanti a migliaia di persone.

Il mio 2017 è stato così: pieno e perfetto. Scalpitante e vivo di una rivoluzione partita da dentro ed esplosa tutta intorno. Mi ha preso a schiaffi e mi ha rivoltato: o ti butti, Manu, o ti spingo. Ed io mi sono lanciato. Un salto nel mondo, a picco, ma sempre più in alto. Se mai un giorno, guardando alle mie spalle, dovessi individuare una linea di confine fra un vecchio e un nuovo me, quella sarà l’anno 2017.

La serata di ieri è stata per me una grande metafora. Fra pochi giorni compierò 30 anni. Mi sembra di aver fatto le prove generali di uno spettacolo bellissimo che è la mia vita per 29 anni. Il 2018 sarà palcoscenico.

#Grazie2017

Io non ho mai vinto niente

Io non ho mai vinto niente.
Ho partecipato a talent, concorsi, audizioni, gare: nulla, non sono mai arrivato primo in nessuna competizione.
Sul mio scaffale non ci sono coppe, premi, medaglie sportive, trofei di alcun genere.
EPPURE se mi volto alle spalle e guardo la mia vita finora, io mi sento un vincitore. Le amicizie, il lavoro, le passioni che ho e i valori in cui credo; le strade che potevo prendere e quelle che poi ho preso: niente, io mi sento di aver vinto.
#Pensieri di #Ferragosto

Adele, 25: un disco di transizione

Prima l’hanno osannata; poi, quando ha cominciato a fare un po’ troppo successo, l’hanno massacrata. Le hanno detto di tutto: lagnosa, cicciona, ripetitiva, prodotto commerciale. Tutte parole inutili. Il nuovo album di Adele è un ottimo disco, senza se, senza ma. È vero, 25 non è all’altezza di 21, ma lei ha rispettato se stessa, lo stile che la contraddistingue, ed ha saputo anche sperimentare.

25 è il disco delle contrapposizioni: ci sono brani tipici per Adele, che rassicurano i fan affezionati; ed altri inaspettati, che vanno capiti dedicandoci un po’ di tempo. Ci sono canzoni con arrangiamenti forti e ricercati, ed altre in cui si apprezza solo un semplice pianoforte. Possiamo dire quello che volete sulla sua voce, sulla tecnica, sui temi delle sue canzoni, ma in un momento storico musicale in cui i produttori si sfidano a chi crea l’arrangiamento più pieno, maestoso, potente, Adele è una delle pochissime artiste in grado di scalare le classifiche mondiali con un pezzo piano/voce. Perché alla fine dei giochi è la melodia che fa la canzone. Per quante hit del momento, private del loro arrangiamento figo, potreste dire lo stesso?

L’album è confezionato benissimo: in copertina il viso Leggi →