Si è svolta l’8 Giugno scorso la manifestazione di protesta di circa 100 lavoratori socialmente utili, che a partire dalle 10 di mattina hanno bloccato per alcune ore le strade davanti al Ministero del Lavoro a Roma. Lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità si sono tutti riuniti per lo sciopero di 24 ore indetto dall’USB (Unione Sindacale di Base) con l’obiettivo di richiedere sostanziali modifiche ai loro contratti: “Chiediamo la regolarizzazione del rapporto di lavoro e il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali – spiega Elisabetta Callari, responsabile USB – da parte di questo Governo non c’è nessuna attenzione nei confronti di migliaia di lavoratori che vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro, ed è per questo che chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Economia e l’Inps”. La manifestazione ha creato diversi disagi al traffico bloccando via Fornovo e viale Giulio Cesare, e si sono verificati alcuni momenti di tensione tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. A mezzoggiorno il Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali, Matilde Mancini, ha ricevuto 12 delegati dell’USB per iniziare delle trattative, che non hanno ancora portato a risposte concrete. E dopo essere rimasti fino a sera negli uffici ministeriali, i rappresentanti hanno sciolto la manifestazione ottenendo la promessa dal sottosegretario Viespoli di un incontro risolutivo entro 15 giorni: “Qualora entro il 24 giugno non dovesse tenersi la riunione chiesta – spiegano i lavoratori – siamo determinati a riprendere la mobilitazione”.
Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.