Festival delle Letterature 2013, la serata del 27 Giugno

La cultura come antidoto di pace per i paesi in conflitto, nella serata di Giovedì 27 Giugno

Continuano, con grande successo di pubblico, gli appuntamenti culturali del Festival delle Letterature 2013. Anche il programma di domani 27 Giugno 2013 colorerà la preziosa Basilica di Massenzio con le letture, i racconti e la musica di grandi artisti italiani ed internazionali. “A tavola con il nemico” è il titolo dell’incontro che vuole dimostrare come l’idea di superare i conflitti attraverso la conoscenza e la convivenza con il nemico non sia solo un sogno, ma un progetto realizzabile e in parte già realizzato.

Sul palco, infatti, saliranno importanti testimoni di progetti nuovi e sorprendenti come quello dell’associazione Rondine “Cittadella della Pace, studentato internazionale nato in Toscana, vicino Arezzo, dove ragazzi provenienti da paesi in conflitto tra loro studiano e vivono insieme con la speranza di diventare un giorno dei leader di pace. A leggere i propri scritti, invece, saranno Andrea Bajani, scrittore di romanzi, reportage e pièce teatrali; Ko Un, il maggiore poeta coreano vivente e già candidato due volte al premio Nobel; e Marek Halter, autore israeliano di origine polacca, molto attivo in Francia per le grandi cause sociali e politiche, e soprattutto per la pace in Medio Oriente.

Come sempre, l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, ma bisogna ritirare il biglietto omaggio al botteghino in Via dei Fori Imperiali a partire dalle 19; mentre le serate hanno inizio alle 21. La manifestazione terminerà il 3 Luglio 2013, restano dunque ancora poche serate fino a quella conclusiva con Roberto Saviano: per vedere il programma completto si può visitare il sito ufficiale www. festivaldelleletterature.it.

Foto © Corriere.it

Incontra Khaled Hosseini in Italia ad Ottobre 2013

Khaled Hosseini verrà in Italia a fine anno. È quanto dichiarato dallo stesso autore in un twit dal suo account ufficiale:

hosseini-twit

Nessuna data certa, né conferme ufficiali su quali città visiterà, dunque, ma ad Ottobre 2013 lo scrittore de Il Cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli farà un salto nel Bel Paese per presentare il suo ultimo libro E l’eco rispose, in uscita in Italia il prossimo 21 Giugno 2013. Hosseini, che ha già venduto milioni di copie in tutto il mondo dei suoi primi due romanzi, ha iniziato il tour di presentazione del nuovo lavoro già dal 23 Maggio scorso, giorno di uscita in contemporanea mondiale, che in italia è stato posticipato a causa di scelte editoriali.

e-leco-rispose-lultimo-romanzo-di-hosseiniLa Piemme, casa editrice italiana dello scrittore, ha anche indetto un concorso che darà la possibilità di incontrare Khaled Hosseini proprio durante il suo soggiorno italiano ad Ottobre 2013. C’è tempo fino al 31 Luglio per iscriversi sul sito ufficiale www.hosseini.it ed inserire la propria recensione del libro Mille splendidi soli: il primo classificato avrà il piacere di stringere la mano dell’autore, mentre i primi 7 partecipanti con recensioni valide di ciascuno dei primi 7 giorni del periodo di partecipazione, vinceranno un quaderno personalizzato di Hosseini.

Gli amanti italiani dello scrittore di origine afgana, insomma, dovranno ancora pazientare qualche giorno per leggere la sua ultima fatica ed incontrarlo a fine anno, ma ne varrà la pena, stando ai commenti che già girano in rete e all’approvzione unanime delle maggiori testate giornalistiche del mondo. Tra l’altro dal 5 all’8 Dicembre 2013 si svolgerà a Roma la nuova edizione della Fiera della Piccola e Media Editoria – Più Libri Più Liberi: che sia questa un’occasione per restare un po’ di più in Italia e fare una visita nella Capitale?

Il linguaggio poetico: il livello avanzato della lingua

L’indole artistica dell’uomo, che da millenni lo ha portato a realizzare opere di incalcolabile bellezza e significato attraverso pitture e sculture, nel tempo si è riversata anche su quello che più contraddistingue la specie umana dagli altri esseri viventi: il linguaggio. Lo spirito creativo che portiamo dentro di noi ci ha spinto ad un utilizzo artistico della lingua, dando origine al linguaggio poetico.

È difficile spiegare cos’è il linguaggio poetico. Lo si potrebbe considerare come un secondo livello della lingua, come una capacità di categoria avanzata in grado di dire molte più cose di quelle che dicono le semplici parole utilizzate. È come se l’uomo, una volta imparata la lingua e sperimentato le sue “funzioni base”, non si fosse accontentato dello strumento a sua disposizione e avesse deciso di concentrarsi sulla forma delle sue espressioni per creare cose nuove. Con il linguaggio poetico, infatti, non ci si limita a trasmettere i significati strettamente legati ai vocaboli, ma si creano immagini mentali, si realizzano degli effetti di senso in grado di comunicare quel di più che tocca la nostra sfera emotiva.

Anche se al giorno d’oggi il linguaggio poetico ha tante forme ed è impiegato in testi di diversa natura, ciò che più lo rappresenta è sicuramente la poesia. Un componimento poetico è un testo con una struttura specifica molto articolata, fatta di elementi codificati e ricorrenti di non immediata comprensione. Ci sono anzitutto versi e strofe, che possono essere ordinati secondo una numerosa varietà di rime in grado di dare al componimento un suo preciso ritmo; il tutto, a sua volta, costruito secondo delle figure retoriche di fondamentale importanza. La figura retorica è un artificio del discorso, un’alterazione stilistica che genera determinati effetti e significazioni. Metafore, allegorie e metonimie, sono l’esempio più frequente e ampiamente conosciuto di un modo di esprimersi che affascina e diventa spettacolo.

Ma ci sono numerosi altri giochi di parole diventati ormai automatici e immancabili. Una figura retorica semplice e tanto utilizzata è anche l’anastrofe, che consiste nell’inversione dell’ordine naturale di due parole all’interno di un verso, per dare rilievo al vocabolo che viene anticipato. In termini semplici, nel linguaggio poetico si tende ad anteporre l’aggettivo all’oggetto, o il verbo al soggetto, contrariando la struttura standard dell’italiano. Ad esempio Leopardi, ne L’infinito, parla di “sovrumani silenzi” o di “profondissima quiete”, mentre D’Annunzio ne L’oleandro scrive “Odono i monti e le valli e le selve”.

Queste sono solo pillole di un apparato di funzioni linguistiche poetiche davvero infinito, che da secoli decora e abbellisce la nostra lingua; crea arte verbale in grado di comunicare in maniera quasi non verbale con il nostro tessuto emotivo. Il tutto, forse, col solo scopo di rendere più bella la nostra vita.

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