Ragionevoli dubbi è un libro fresco, simpatico, serio e nel complesso molto interessante. Come nei precedenti romanzi di Gianrico Carofiglio, vengono raccontate le vicende di un giovane avvocato barese alle prese con la sua professione e tutti i casi e le avventure che essa comporta. In questo episodio, in particolare, Guido si troverà a dover difendere un uomo accusato di traffico e possesso di stupefacenti. Fabio – il sospettato – rappresenta però per l’avvocato un ricordo non piacevole del suo passato, legato alla politica e alle gioventù del tempo. Tutto il romanzo, quindi, affronterà e racconterà del ragionevole dubbio del protagonista in merito alla effettiva innocenza del suo assistito, sulla giusta decisione da prendere per fare i conti col suo passato, nonché sulle tattiche da studiare e stabilire per vincere il tanto atteso processo.
L’autore scrive con una tecnica ammirevole. Il suo modo di raccontare è semplice, schietto ma intrigante e a tratti comico quanto serio. Immancabilmente realistico, se si pensa che lui stesso è un magistrato nella vita reale. La sensazione che si prova leggendo il libro è probabilmente quella che concretamente prova un avvocato nel suo vivere quotidiano e questo rende la lettura estremamente piacevole ed avvincente. Caratteristica da evidenziare è sicuramente il modo in cui i pensieri del protagonista sono esposti: in maniera molto evidente, quasi brutale tra un racconto e l’altro. Mai pesanti ed altalenanti fra ironia e pura logica giuridica. Gianrico Carofiglio riesce quindi a raccontare con ordine letterario l’usuale disordine dei pensieri umani e ciò fa di lui e del suo romanzo un caloroso invito alla lettura.
“Ascoltai tre volte quella canzone nella penombra, pensando a tante cose. Pensando che a volte ero contento di essere un avvocato. Pensando che a volte quello che facevo poteva addirittura avere a che fare con la giustizia. Qualunque cosa significhi la parola.”