“Ellenico Plurale. Dipinti della Collezione Sotiris Felios” al Vittoriano

L’arte greca contemporanea si mette in mostra a Roma. Fino all’11 gennaio 2013, infatti, i saloni espositivi del Complesso del Vittoriano ospiteranno “Ellenico Plurale. Dipinti della Collezione Sotiris Felios”.Per la prima volta nella Capitale e in Italia, un percorso espositivo composto da 88 opere di 25 artisti, romperà i caratteri classici dell’arte greca a cui siamo abituati e presenterà una modernità artistica completamente rinnovata.

“L’Occidente oggi fa fatica a immaginare la Grecia al di fuori del proprio passato – ha spiegato Giuliano Serafini, curatore della mostra – gli schemi culturali con cui si ingabbiano uomini e civiltà nel momento del loro apogeo sono duri a morire, soprattutto se si tratta di paesi come la Grecia, dove si è formata la coscienza stessa dell’Occidente”. Una mostra, questa, che raccoglie la sintesi più significativa, ma per nulla esauriente, del rapporto conflittuale e anomalo che la Grecia ha avuto negli ultimi decenni con il rinnovamento delle arti figurative.

Sono tutti artisti tra i 40 e i 60 anni, uomini e donne che hanno sempre avuto uno sguardo ampio verso il mondo, studiosi d’arte e viaggiatori che hanno affidato alla pittura le loro visioni. Focus della mostra è la rappresentazione della figura umana: volti e corpi si alternano in un ritmo scostante ma d’impatto, fra colori ora brillanti e ora cupi, svestendo o coprendo una realtà spesso fisica ma anche onirica.

Sei sezioni in tutto: Tra memoria e realtà, Il corpo estremo, Metafisica dell’essere, L’opera selvaggia, Perversione della rappresentazione e Natura ritrovata? In cui non c’è nulla di quello che ci si aspetta, nulla che riguardi la nostra idea della Grecia classica imparata sui libri. Ogni dipinto racchiude la forte voglia di modernità, quasi surrealista, che immerge i visitatori in una dimensione svecchiata dai pregiudizi culturali e che tenta di legittimare una contemporaneità greca che ha ancora il suono di un’antitesi.

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L’arte albanese in mostra al Vittoriano

L’arte albanese arriva a Roma. Saranno le eleganti sale espositive del Complesso Monumentale del Vittoriano ad ospitare la mostra “Tesori del patrimonio culturale albanese” dal 21 Novembre al 6 Gennaio 2013. Oltre 150 reperti, manufatti ed opere realizzate dalla Preistoria al XVII secolo tracceranno un percorso archeologico e storico-culturale dell’Albania, per riscoprirne le sue radici europee e i suoi legami con l’Italia. Per la prima volta a Roma, infatti, con una mostra divisa in tre sezioni – l’età preistorica, l’età antica e l’arte bizantina – si avrà modo di scoprire un’arte fatta soprattutto di incontri e frequenti mescolanze.

Chi assisterà alla mostra si troverà di fronte a continui scambi fra popoli e culture – ha spiegato Enrica Pagella, direttrice di Palazzo Madama a Torino – è sorprendente che si passi da opere di stampo ellenistico a reperti d’arte barbarica e addirittura quasi orientale; questa discontinuità di influenze ha dato origine ad una nuova cultura artistica, quella albanese”. Un percorso espositivo inedito che parte da Roma in occasione del centenario dell’Indipendenza dell’Albania e che raggiungerà anche la città di Torino, proprio a Palazzo Madama dal 23 Gennaio al 7 Aprile 2013. “È un progetto rivolto agli albanesi in Italia, ma soprattutto agli italiani – ha dichiarato Llesh Kola, Ambasciatore della Repubblica Albanese in Italia, durante la conferenza di presentazione – perché si diffonda il legame di amicizia che ha sempre unito l’Italia e l’Albania”.   

Verso la Grande Guerra, in mostra al Vittoriano

Una mostra per capire, per ricordare ed insegnare. Fino al 6 Gennaio 2013, la Sala Zanardelli del Vittoriano ospiterà la mostra “Verso la Grande Guerra. Storia e passioni d’Italia. Dalla crisi di fine Ottocento a D’Annunzio”. Oltre 200 opere fra dipinti, fotografie, documenti e oggetti saranno i testimoni di un periodo fondamentale nella storia dell’Italia contemporanea, che ha portato a forti cambiamenti sociali, culturali ed economici, e che ha condizionato in maniera decisiva tutto il ‘900.

Opuscoli di propaganda, giornali di trincea, disegni e dipinti fatti sul fronte, sono solo alcuni dei reperti che raccontano con le lettere e le immagini la preparazione di un conflitto nuovo, inatteso, che ha distrutto e in qualche modo costruito: perché La Prima Guerra Mondiale ha spaccato in due la storia, ma ha unito definitivamente l’Italia. In un momento storico che ha conosciuto una rivoluzione non solo politica e culturale, ma anche del modo stesso di documentare la storia, questa mostra si prende la responsabilità di tramandare il ricordo e una memoria collettiva che va alimentata e coltivata. Non è un caso che l’esposizione alloggi nel Complesso del Vittoriano, proprio lì dove riposa il Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati caduti durante la Grande Guerra e rappresentante di un dolore corale mai provato prima.

A quasi cento anni dall’inizio del conflitto, la mostra rappresenta la prima di tre tappe fondamentali: un percorso espositivo triennale che vedrà nel 2013 un’esposizione dedicata al periodo immediatamente precedente la Guerra, e nel 2014 una grande mostra finale tutta dedicata alla Prima Guerra Mondiale, proprio nel centenario del suo inizio.

È impressionante leggere i giornali che si leggevano in trincea, con cui si cercava di animare e consolare i soldati; ed è toccante vedere come, nonostante il dramma di un conflitto atroce, si cantava e scrivevano spartiti o poesie. L’arte è una delle poche cose che sempre sopravvive, e che in questo caso dà la possibilità ai cittadini italiani del 2012 di sentire le stesse emozioni dei soldati italiani di inizio secolo.