La CGIL incontra i cittadini: protestiamo insieme contro i tagli del Comune

Bandiere CGIL Europa

Image by Gianfranco Goria via Flickr

“Tutto sulle nostre spalle”: è questo il titolo dell’incontro che si è svolto giovedì scorso, presso la Sala Cinema dell’VIII Municipio, fra la CGIL Roma Sud e i cittadini. Una riunione per parlare dei problemi del Municipio, per discutere delle difficoltà dei romani, e per fare il punto della situazione sulle condizioni, sempre più difficili, dei lavoratori italiani. “Ci siamo riuniti per contrastare questa manovra piena di tagli – spiega Elena Brunetti, delegata della CGIL Lazio – e abbiamo dato questo slogan all’incontro perché a pagare le conseguenze della politica scellerata del Comune e del Governo sono sempre i soliti noti: i cittadini, soprattutto la fascia più debole dei lavoratori”. Si tratta di un taglio sullo stato sociale, sugli stipendi, sui diritti stessi dei più deboli – proseguono i rappresentanti del sindacato – aumenta la disoccupazione e la precarietà, che sono un disastro soprattutto per i giovani. “I cittadini vengono lasciati nei loro problemi – continua Brunetti – e senza un valido sostegno cresce la sensazione di abbandono, specialmente nelle persone con maggiori difficoltà. Noi, invece, vogliamo contrastare questa cultura della solitudine e creare una rete di assistenza con servizi di qualità che ci permettano di stare vicino ai cittadini”. Sono molti, infatti, i servizi di assistenza offerti dalla sede CGIL di Tor Bella Monaca: dall’assistenza fiscale e legale alla previdenza, dall’immigrazione alla disoccupazione.

Ed è proprio sulla disoccupazione che ha proseguito il dibattito una rappresentante del Patronato INCA CGIL: “Da noi vengono spesso a chiederci aiuto persone che hanno perso il lavoro: se prima compilavamo un modulo di disoccupazione ogni 15 giorni, ora ne facciamo circa 4 al giorno, e sono tutti ultra 40enni che magari hanno anche un mutuo sulle spalle. Ovviamente le difficoltà aumentano se queste persone sono straniere, che non riescono neanche ad acquistare i beni primari”. Con i tagli fatti sulla sanità pubblica nella regione Lazio, sulla scuola, e su tutti i servizi rivolti al cittadino, sono circa 350.000 le persone rimaste disoccupate o in cassa integrazione, e un’analisi fatta dalla CGIL ha stimato che una famiglia spenderà, tra tariffe e aumenti di tasse, circa 250/300 euro in più al mese. Ma tra i problemi posti in discussione durante l’incontro, c’è anche quello dell’istruzione: “Per quanto riguarda le scuole – continua Daniela Panella, dell’Ufficio Vertenze – ormai la situazione è quasi drammatica: l’eliminazione del tempo pieno mette in crisi le famiglie, che sono costrette ad affidare i figli a strutture private per il doposcuola, con evidente aumento di costi. Inoltre molte persone, soprattutto le donne, non hanno un lavoro con orari flessibili e sono costrette a licenziarsi per accudire i figli”. “E agli studenti stessi – interviene la professoressa Tripodi, docente di una scuola di via dell’Archeologia – viene addirittura negato il diritto all’istruzione: con il taglio dei docenti, infatti, i pochi professori rimasti sono costretti a saltare da una classe all’altra diventando solo dei tappabuchi. Che istruzione si offre in questo modo?”.

A dare il suo contributo al dibattito è stato anche Andrea Beccari, assessore alle Politiche Sociali dell’XI Municipio, che ha spiegato come le istituzioni non siano in grado di dare delle risposte concrete ai cittadini, e che non offrano strutture di assistenza specifiche:“Le istituzioni non solo non aiutano, ma a volte se ne fregano proprio, non rispondono neanche dopo molteplici richieste di aiuto”.

Ma la testimonianza più importante è stata quella di Fernanda, una cittadina diversamente abile, che ha raccontato con commozione le quotidiane difficoltà che molte persone sono costrette ad affrontare senza avere la giusta agevolazione e tutela da parte dello Stato. E mentre i cittadini attendono dei cambiamenti sempre più necessari, la CGIL si prepara allo sciopero generale previsto per il 25 giugno. Il corteo di protesta inizierà alle 9.00 dalla Bocca della Verità, per proseguire fino a piazza Farnese, dove si svolgerà il comizio finale.

Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.

Nei Municipi arriva la musica: tre serate di concerti

Con l’arrivo dell’estate i Municipi di Roma suonano a tempo di rock: sono diverse le manifestazioni musicali che si svolgeranno nei prossimi giorni nella periferia romana e che vedranno come protagoniste diverse forme d’arte, prima su tutte la musica. L’associazione culturale CastelverdeRock, che da anni si occupa di promuovere l’arte nell’area del Municipio VIII, organizza la VII edizione del “Festival di Musica Cultura Informazione”. Tre giorni continuati di musica emergente: dal pop al folk, dal rock alternativo al disco punk, il 25, 26 e 27 Giugno, presso il pubbirreria “La Corriera Stravagante” a Castelverde, si susseguiranno band emergenti e giovani artisti di ogni tipo. Ma prima dei concerti che avranno inizio alle 21.00, l’appuntamento è alle 19.00, presso lo spazio espositivo del locale, con la mostra d’arte visiva “Porta la tua arte davanti il tuo pubblico”. Inoltre saranno presenti diversi stand informativi e di artigianato, e verrà organizzata una raccolta firme per richiedere al Municipio l’apertura di un centro culturale. Ma si svolgerà dal 25 al 27 anche la Festa di San Raimondo, organizzata dall’omonima parrocchia del X Municipio, che allieterà le serate dei romani con spettacoli di musica, lezioni gratuite di danza, estrazioni della lotteria e il gran concerto finale con Katia Ricciarelli. Per info www.sanraimondo.org.

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Lavoratori in sciopero bloccano il ministero

Si è svolta l’8 Giugno scorso la manifestazione di protesta di circa 100 lavoratori socialmente utili, che a partire dalle 10 di mattina hanno bloccato per alcune ore le strade davanti al Ministero del Lavoro a Roma. Lavoratori di pubblica utilità, cassintegrati e lavoratori in mobilità si sono tutti riuniti per lo sciopero di 24 ore indetto dall’USB (Unione Sindacale di Base) con l’obiettivo di richiedere sostanziali modifiche ai loro contratti: “Chiediamo la regolarizzazione del rapporto di lavoro e il riconoscimento dei contributi veri ai fini pensionistici per tutti i lavoratori che fruiscono di ammortizzatori sociali – spiega Elisabetta Callari, responsabile USB – da parte di questo Governo non c’è nessuna attenzione nei confronti di migliaia di lavoratori che vengono destinati ad una vita precaria e senza futuro, ed è per questo che chiediamo che si apra un tavolo a cui partecipino Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Economia e l’Inps”. La manifestazione ha creato diversi disagi al traffico bloccando via Fornovo e viale Giulio Cesare, e si sono verificati alcuni momenti di tensione tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. A mezzoggiorno il Direttore Generale per gli Ammortizzatori Sociali, Matilde Mancini, ha ricevuto 12 delegati dell’USB per iniziare delle trattative, che non hanno ancora portato a risposte concrete. E dopo essere rimasti fino a sera negli uffici ministeriali, i rappresentanti hanno sciolto la manifestazione ottenendo la promessa dal sottosegretario Viespoli di un incontro risolutivo entro 15 giorni: “Qualora entro il 24 giugno non dovesse tenersi la riunione chiesta – spiegano i lavoratori – siamo determinati a riprendere la mobilitazione”.

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